Uto Balmoral definisce la propria immagine di designer virtuale, partendo dalla negazione di essa in un gioco di equilibri tra la volontà o necessità di apparire e quella di nascondersi.

L’artista in questo caso è parte integrante del progetto, diventando la metafora fisica di un percorso che va oltre la funzionalità e l’estetica che caratterizza il design contemporaneo. La provocazione parte dal tentativo di fare un percorso inverso in cui il designer diventa personaggio fin dall’inizio.

Nel 2011 esordisce, durante la settimana del Design di Milano presso la Gallery di Zona Ventura, presentando la mostra Maybe/Forse che vede protagoniste le collezioni di tavoli “Unstables” e di lampade “The Putrella’s Connection”.

Disegna per Tonelli Design, Officinanove, Luce 5 di cui è anche art director , e collabora con artisti e gallerie di fama internazionale.